Gian Antonio Stella, Gualtiero Bertelli e la Compagnia delle acque

 

Fondata nel 2002 dal cantautore veneto Gualtiero Bertelli (io ne sono membro stabile dal 2004) LA COMPAGNIA DELLE ACQUE (CDA) riunisce un gruppo di cantanti e musicisti che lo accompagnano in produzioni di Teatro civile nati dalla collaborazione con i giornalisti e scrittori Gian Antonio Stella, Edoardo Pittalis, Fabrizio Gatti, Tommaso Cerno. Molti gli spettacoli realizzati negli anni (vedi archivio) in collaborazione con l' Agenzia GERSHWIN SPETTACOLI

Attualmente in tour

 

VANDALI - L'assalto alle bellezze d'Italia

con
Gian Antonio Stella – voce narrante
Gualtiero Bertelli – voce, chitarra, fisarmonica
e con LA COMPAGNIA DELLE ACQUE
Paolo Favorido - pianoforte
Domenico Santaniello - basso acustico, violoncello
Rachele Colombo - percussioni, chitarra, voce
Maurizio Camardi - sassofoni, duduk

 

Testi di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo
Ricerca musicale e arrangiamenti creati collettivamente
Canzoni originali di Gualtiero Bertelli e Rachele Colombo

Con il Patrocinio del FAI - Fondo Ambiente Italiano

Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per undici anni dalle impalcature perché nessuno le smonta. La campagna veneta di Palladio e del Giorgione "intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata", come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villette, ipermercati e capannoni. I mosaici di Pompei che si sgretolano perché l'ultimo mosaicista è in pensione da un decennio mentre il commissario compra mille bottiglie di vino "pompeiano" da 55 euro e ne spende 103mila per censire 55 cani randagi. La tenuta agricola di Cavour tra le risaie vercellesi cannibalizzata dai teppisti. L'inestimabile villaggio preistorico di Nola affogato nell'acqua perché la pompa non funziona. La tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono undici milioni di italiani. Le uniche ricchezze che abbiamo, il paesaggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza, sono sotto attacco. Un incubo culturale, un'angoscia economica. Eravamo i primi al mondo nel turismo: siamo precipitati per competitività al 28° posto. E il portale italia.it, costato milioni di euro, è 184.594° fra i siti web più visitati del pianeta. Una classe dirigente seria sarebbe allarmatissima. La nostra no. Anzi, la cattiva politica è tutta concentrata su se stessa. E si tiene stretti tutti i privilegi. Le sole auto blu costano due volte e mezzo l'intero stanziamento per i Beni culturali, dimezzato in 10 anni. La serrata denuncia di uno scempio in uno spettacolo di parole e musica con Gian Antonio Stella in veste di narratore e Gualtiero Bertelli e i suoi musicisti a “raccontare” l'Italia con le loro musiche.

 

LA TAVOLA E IL POTERE - In vino veritas, in cibo identitas

con
Gian Antonio Stella – voce narrante
Gualtiero Bertelli – voce, chitarra, fisarmonica
e con LA COMPAGNIA DELLE ACQUE

Maurizio Camardi sassofoni, flauti etnici
Paolo Favorido tastiere
Domenico Santaniello contrabbasso, violoncello
Giuseppina Casarin voce
Rachele Colombo voce, percussioni

Più cibo hai e offri, più potente dimostri di essere. L’analisi del potere attraverso una vera lente rivelatrice, quella del rapporto fra i potenti e il cibo. Ripercorrere questa storia «attovagliata», mettendo a confronto la sobrietà dei padri costituenti e le cene di oggi, vuol dire ricostruire anche le vicende politiche del Paese. Ma sin dall’antichità, e nelle più diverse culture, i modi di assumere cibo erano ritenuti capaci di rivelare le attitudini individuali e sociali dentro una comunità.Perché succede spesso che questi si autodefiniscano e si autocelebrino tali attraverso cosa e come mangiano. Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore di uno dei libri che ha riscosso più successo negli ultimi anni, “La Casta”, presenta “La Tavola e il Potere: in vino veritas, in cibo identitas”, accompagnato come sempre dal cantautore Gualtiero Bertelli e dai musicisti della Compagnia delle Acque. Ripercorrere questa storia ‘attovagliata’, magari mettendo a confronto la sobrietà dei padri costituenti (Dossetti, Lazzati, La Pira, Fanfani, tanto per citarne alcuni) che vivevano come monaci nella comunità ‘del porcellino’ e le cene di oggi spesso nei ristoranti più sfarzosi, vuol dire ricostruire anche le vicende politiche del Paese. E’ un tema, quello dei modi a tavola e della sociabilité o della sua negazione, che attrae l’attenzione di filosofi, antropologi, storici, sociologi. Ma sin dall’antichità, e nelle più diverse culture, i modi di assumere cibo erano ritenuti capaci di rivelare le attitudini individuali e sociali dentro una comunità. In molte culture, fra le quali quella occidentale, il fatto che la bocca sia sede della produzione di parola e dell’assunzione di cibo ha reso ancor più simbolico tale rapporto, soprattutto per gli strati più alti e potenti della società. Il banchetto è sempre stato il cuore della nostra esistenza e se è vero che in vino veritas, in cibo identitas: le ordinanze anti kebab e il polentone contro i fast food sono un modo per ribadire l’adesione ai valori della tradizione alimentare e quindi per emarginare chi non li condivide.

 

MALEDETTE SUFFRAGETTE - La storia dell'emancipazione femminile

di e con Gian Antonio Stella voce narrante
Gualtiero Bertelli voce, fisarmonica, chitarra
e la COMPAGNIA DELLE ACQUE
Maurizio Camardi sassofoni, flauti etnici
Paolo Favorido tastiere
Domenico Santaniello contrabbasso, violoncello
Giuseppina Casarin voce
Rachele Colombo voce, percussioni

I primi movimenti per l'uguaglianza delle donne nacquero durante la Rivoluzione Francese, quando la parola égalité sembrava dilagare in ogni dove. Chi lottò per raggiungere questo traguardo fu la drammaturga Olympe de Gouge, ghigliottinata in piena rivoluzione nel 1793. Nel 1893 la Nuova Zelanda fu il primo Stato a concedere il voto a tutte le donne. Per raggiungere questo primo e unico risultato nel XXVII° secolo migliaia di donne deidcarono la loro vita alla rivendicazione del "Woman suffrage". Ci volle il sacrficio di Emily Davinson, durante il derby di Epsom del 1913; ci volle lo sciopero della fame di Marion Dunlop; ci vollero le centinaia di proteste, le cariche della polizia, gli innumerevoli arresti, l'infinita sequenza degli anni di carcere distribuiti a centinaia di donne. Ci vollero le 129 operaie bruciate vive nella camiceria della Triangle Waist Company di New York, il 25 marzo del 1911. E prima ancora ci vollero le migliaia di donne bruciate vive per stregoneria, superstizione figlia dell'eterna discriminazione a cui fu sottosposta per secoli la donna, in anima e corpo, dalla Chiesa.

 

BILAL - Viaggiare, lavorare, morire da clandestini

 
con Fabrizio Gatti (voce narrante)
Gualtiero Bertelli (chitarra, fisarmonica, voce)
e
Paolo Favorido tastiere
Rachele Colombo voce, percussioni, effettistica
Domenico Santaniello basso elettrico, violoncello
Maurizio Camardi sassofoni, flauti etniciRegia di Gualtiero Bertelli
Musiche di Gualtiero Bertelli, Maurizio Camardi, Paolo Favorido
Elaborazioni elettroniche di Rachele Colombo
Immagini di Rocco De Benedictis, Fabrizio Gatti, Giorgio Lotti
 

Letture tratte da “Bilal” di Fabrizio Gatti (Rizzoli, 2008) – vincitore Premio Terzani 2008Fabrizio Gatti ha attraversato il Sahara sugli stessi camion che trasportano clandestini. Ha incontrato affiliati di Al Qaeda e scafisti senza scrupoli. Ha superato indenne le frontiere. Si è infiltrato nelle organizzazioni criminali africane e nelle aziende europee che sfruttano la nuova tratta degli schiavi. Si è fatto arrestare come immigrato clandestino vivendo sulla propria pelle l’osceno trattamento riservato agli immigrati nei centri di permanenza temporanea. La storia di Fabrizio Gatti, documentata da immagini drammatiche scattate dallo stesso autore e da altri straordinari fotografi, ha incontrato i canti e le musiche di Gualtiero Bertelli e dei musicisti che con lui lavorano da tempo sul rapporto tra storia e canzone. 90 minuti da vivere dentro la cronaca della più grande avventura del Terzo Millennio.